Questa volta l’assenza alla riunione di martedì scorso a Gioia Tauro da parte del sindaco di Cinquefrondi, e di qualunque altro nostro amministratore, è ancor più grave e da condannare perché offende l’impegno assunto nell’ultimo consiglio comunale, durante il quale è stato votato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal nostro gruppo consiliare a difesa delle linee taurensi per scongiurare il licenziamento di circa 170 lavoratori e per rilanciare un nuovo piano industriale. Il nostro ordine del giorno impegnava il sindaco a chiedere un incontro istituzionale con i sindacati, gli altri sindaci della Piana ed il Prefetto di Reggio Calabria al fine di rilanciare e valorizzare la ferrovia secondo le opportunità offerte nel Quadro strategico regionale con investimenti collegati ai POR 2007-2013, estendendo il servizio ad altri comuni affinchè si proceda al completamento dell’anello circolare della Piana di Gioia Tauro nell’ambito di un ambizioso progetto collegato alla “Città del Porto”.
Nonostante il nostro sforzo e la nostra sensibilità dobbiamo, purtroppo, prendere atto che quella del sindaco in consiglio comunale è stata una ipocrita posizione di facciata, assunta solo perché imbarazzato dal votare contro una nostra richiesta che avrebbe visto la sua maggioranza di centro-destra apparire insensibile ad un problema che tocca Cinquefrondi in primo piano essendo anche Comune capolinea della linea Gioia Tauro-Cinquefrondi.
Nel merito della vicenda, non possiamo che criticare l’atteggiamento della Regione Calabria e del Consiglio di amministrazione delle Ferrovie della Calabria che stanno tradendo senza scrupoli gli impegni sanciti nei mesi scorsi nelle diverse sedi istituzionali, avviando tutte le iniziative atte a dismettere la linea ferrata Gioia Tauro-Cinquefrondi, anche perché, studi di settore in termini di costi dimostrano che il potenziamento infrastrutturale e dei mezzi ferroviari delle Taurensi equivalgono alla costruzione di pochi chilometri di autostrada.
Ribadiamo la nostra vicinanza ai lavoratori e a tutti coloro i quali stanno seriamente lavorando per scongiurare una crisi che sarebbe deleteria per un territorio come il nostro che paga pesantemente gli effetti di una crisi economica senza precedenti.
Infine, preannunciando la nostra presenza allo sciopero del prossimo 14 gennaio, avvertiamo il dovere di scusarci con gli altri sindaci impegnati in questa legittima battaglia per l’assenza del nostro Comune, perché ad essere offesa non è stata solo la dignità del consiglio comunale ma la storia politica e culturale della nostra cittadina, che è sempre stata in prima linea ogni qualvolta si è trattato di difendere il diritto al lavoro di nostri concittadini o di uomini e donne del comprensorio.
I consiglieri comunali di Rinascita per Cinquefrondi
Michele Conia
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