Nell'ambito della trattativa sindacale, che ha visto la Fiom non firmare l'accordo, Marchionne ha sottolineato di "non aver lasciato nessuno fuori: se qualcuno ha deciso di non firmare - ha proseguito - non significa che io abbia deciso di lasciar fuori qualcuno". Secondo Marchionne "la Fiat ha bisogno di libertà gestionale e non può essere condizionata da accordi, che non hanno più senso".
Marchionne ha anche annunciato che "è possibile che si salga al 51% di Chrysler, nel 2011, se questa decide di andare sul mercato. Penso che sia possibile, ma non probabile. Non e' pianificata oggi una fusione fra Fiat e Chrysler".
I due titoli Fiat post scorporo dell'auto, Fiat Spa e Fiat Industrial, han debuttato stamani a Piazza Affari. E' quindi operativa in Borsa la scissione del Lingotto, dopo 112 anni di storia unitaria: da una parte è quotato il business dell'auto e dall'altra quello industriale, che comprende, come asset principali, Iveco e i trattori di Cnh.
E' stato l'amministratore delegato Sergio Marchionne a tenere a battesimo a Piazza Affari le nuove società. Il primo responso della Borsa sul valore dell'Industrial con i mezzi pesanti e della Spa con il business dell'auto è stato questo: Fiat Spa e' subito tornata alle contrattazioni, dopo un breve stop per l'eccessiva volatilita', e viene trattata 7,13 euro. Fiat Industrial segna intanto un prezzo di 9,04 euro. Buoni gli scambi, con volumi per 5,3 milioni di pezzi su entrambi i titoli. L'azionista Exor sale intanto dello 0,77% a 24,87 euro.
La performance borsistica di Fiat nell'ultimo periodo è stata di tutto rilievo: in un mese il titolo è salito di quasi il 20%, in sei mesi di circa l'80% e in un anno del 49,52%. Il tutto con l'indice principale di Piazza Affari che ha chiuso l'anno con una flessione di oltre il 12%.

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