lunedì 5 novembre 2012
La crisi inesorabile del sistema del trasporto pubblico locale
La paventata ipotesi dell'imminente impossibilità
per carenza di risorse sinanche per l'acquisto del carburante rappresenta
plasticamente la crisi drammatica, già da tempo all'orizzonte, dell'intero
sistema del trasporto pubblico locale calabrese. Una vergogna di dimensioni
inaudite che mette a repentaglio un servizio essenziale tanto dell'azienda
pubblica del trasporto, le Ferrovie della Calabria, un tempo eccellenza della
nostra regione, quanto delle autolinee private con i serbatoi a secco per la
mancanza di liquidità derivante dalla mancata erogazione delle risorse da parte
della Regione. Uno scenario da incubo che un'inconsistente azione del Governo
Regionale, nel quale pure esiste un assessorato specifico, non ha saputo
arginare nei tempi dovuti sapendo ripetere negli ultimi tempi come un disco
rotto che si era in attesa di varie risorse da erogarsi o da parte del
Ministero dei Trasporti o comunque da ricevere dai fondi Fas o quant'altro.
Intanto i lavoratori rimanevano (e sono tuttora) in abbondante arretrato con le
spettanze, così vedendo vanificati i sacrifici che con gli accordi siglati dai
sindacati tempo addietro, ritenuti indispensabili per consentire la
riorganizzazione aziendale e quindi il rilancio dell'azienda, con grande senso
del dovere e spirito di sacrificio i lavoratori delle FdC avevano accettato.
Una situazione che oggi, invece, si propaga anche alle aziende private e che
rischia di mettere a repentaglio il diritto alla mobilità di migliaia di
pendolari calabresi come, soprattutto, lavoratori fuori sede, studenti ed
anziani, costretti a subire l'inerzia di chi oggi, la regione Calabria ed il
Ministero dei Trasporti oltre al management aziendale, tenta solamente di
mettere una toppa dopo aver lentamente condotto al lento smantellamento un
intero sistema. A nulla sono valsi i nostri appelli al recupero delle Ferrovie
Calabro Lucane lentamente abbandonate, a nulla serve oggi mettere una toppa
solo per pagare magari un mese di stipendio arretrato (a quando gli altri?)
oppure a fornire del carburante minimo gli autobus, quando non si mette mano,
riformandolo ad opera della parte pubblica, un sistema che ha tutte le carte in
regola per reggersi economicamente ma soprattuto per il riscontro in beneficio
sociale che ne deriverebbe da un sistema di trasporti integrato ed efficiente.
Ma da questo Governo Regionale, oramai a termine e con altre preoccupazioni,
non ci si può ovviamente attendere che guardi oltre al dito della mano. Come
Rifondazione Comunista continuiamo ad esprime la più totale solidarietà ai
lavoratori ed agli utenti che subiscono le conseguenze di una crisi aziendale
di cui non hanno alcuna responsabilità.
Flavio Loria
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