sabato 23 giugno 2012
DARE VITA AD UN MOVIMENTO DI LOTTA UNITARIO CONTRO GLI IMPIANTI DANNOSI ED INUTILI
Non sarà certo il via libera del Governo Monti sulla 
compatibilità ambientale della centrale a carbone di Saline, a dissipare
 i forti dubbi che continua a suscitare il progetto della Sei o ad 
indebolire il fronte di chi in questi anni si è battuto giustamente 
contro un impianto pericoloso ed inutile.
Conseguenze
 negative sull’ecosistema e la salute dei cittadini, basse ricadute 
occupazionali, nessun allarme da fabbisogno energetico, forti 
penalizzazioni turistiche e tutela archeologica ignorata. Ognuno di 
questi argomenti costituisce ovviamente ancora un valido motivo per dire
 no alla costruzione della centrale a carbone, tanto più che la stessa 
commissione Via-Vas del ministero dell’ambiente sostiene che molte di 
quelle ragioni contrarie sono fondate.
Mentre il 
Governo dei poteri forti tenta di accelerare l’iter di questi impianti, 
come è avvenuto con il decreto autorizzativo del rigassificatore di San 
Ferdinando da parte del ministro Clini, che stranamente, e forse oggi 
capiamo il perché, non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta 
Ufficiale, accogliamo con grande entusiasmo e fiducia la notizia che 
giunge da Roma in merito alla seconda bocciatura del progetto della LNG 
pronunciata oggi dal consiglio superiore dei lavori pubblici. Questa 
decisione dovrebbe far riflettere chi sino ad oggi si è ostinato, con 
miopia e protervia, a sponsorizzarne la realizzazione, nonostante da più
 parti, e soprattutto da San Ferdinando in Movimento e dai sindaci di 
Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno si evidenziavano carenze 
progettuali e violazioni normative.
In primis 
dovrebbero rivedere le proprie posizioni Provincia e Regione che 
sollecitate ripetutamente alla prudenza non hanno voluto mai sentire le 
nostre ragioni. Sennonché, curiosamente, proprio alla vigilia dell’esame
 del consiglio superiore dei lavori pubblici che avrebbe bocciato il 
progetto della LNG, il Presidente Scopelliti fa pubblicamente 
retromarcia sull’opportunità di realizzare il rigassificatore a San 
Ferdinando, forse perché cosciente del fatto che sta andando incontro ad
 una pesante sconfitta politica su uno dei punti principali del suo 
programma di governo.
Che diranno ora i 
sostenitori di quel pericoloso progetto, molti dei quali esortati a 
sostenerlo dallo stesso Scopelliti? Quelli che ci definivano i politici 
del sempre no a tutto ciò che si vorrebbe realizzare nella Piana di 
Gioia Tauro? A questi signori ribadiamo il nostro no convinto a chi 
vorrebbe fare della Calabria una regione da colonizzare per soddisfare i
 propri affari economici senza scrupoli ed un pieno sostegno invece a 
chi è disposto seriamente ad investire in energie alternative, in 
politiche di rilancio del porto di Gioia Tauro, del turismo e della 
nostra agricoltura, passando attraverso politiche che sappiano garantire
 ai nostri cittadini il diritto alla mobilità.
Dispiace
 che in questa battaglia le istituzioni sovracomunali abbiano lasciato 
soli i sindaci dei tre comuni interessati, perchè prima sono state 
calate sui territori utopie dissennate, senza il coinvolgimento delle 
comunità locali, e poi si è fatto ricadere sulle loro spalle tutto il 
peso di queste spinose vicende.
In questo senso, 
rincresce che il Presidente Raffa non abbia inteso dar seguito 
all’impegno assunto dal consiglio provinciale all’unanimità, allorquando
 si decise di istituire una commissione che avrebbe dovuto fare da 
collettore delle esigenze e delle aspettative dei cittadini sul tema del
 rigassificatore. Malgrado le tante rassicurazioni di Raffa, purtroppo 
devo prendere atto che è stato tradito un impegno importante, perché il 
mancato coinvolgimento delle popolazioni locali e di chi le rappresenta 
vuole dire tenere lontani i cittadini dalle scelte che riguardano 
direttamente la loro vita.
Per tutte queste 
ragioni, sarebbe auspicabile dare vita ad un movimento di lotta unitario
 sul territorio provinciale, che metta insieme tutte le forze politiche e
 sociali che vogliono opporsi a queste logiche e a chi le avalla, al 
fine di contrastare la realizzazione degli impianti di Saline e di San 
Ferdinando, coscienti che niente e nessuno potrà mai imporci opere 
inutili e pericolose rispetto alle quali l’ultima parola deve spettare 
sempre a chi le subisce 
Il Capogruppo Provinciale Prc
Giuseppe Longo                                   
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