giovedì 16 giugno 2011

PORTO DI GIOIA TAURO: URGE L’UNITA’ SINDACALE ED UN TAVOLO DI RESPONSABILITA’ NAZIONALE

La crisi che sta attraversando il Porto di Gioia Tauro rischia di avere ripercussioni pesanti sull’intero sistema produttivo ed economico della Piana e del Sud Italia, nell’indifferenza di buona parte della politica, compresi molti sindaci pianigiani, che non ha ancora preso piena coscienza di quanto sta avvenendo.
Di ritorno dal Porto, dove la Cgil sta tenendo un sit-in permanente di protesta, avverto un clima di forte preoccupazione da parte di molti lavoratori che chiedono da mesi un intervento serio e strutturale da parte del Governo nazionale e regionale senza ricevere alcuna risposta concreta.
Urge oggi più che mai una mobilitazione unitaria e responsabile da parte di tutte le forze sindacali e politiche, affinché si possa mettere in piedi un tavolo di concertazione con il Governo in grado di realizzare una piattaforma progettuale credibile che per il momento consenta che la presenza del trashipment su Gioia Tauro non si ridimensioni.
Aumentano di giorno in giorno, infatti, il numero delle richieste di cassa integrazione per i lavoratori delle ditte esterne al Porto che non sanno più come poter garantire i livelli occupazionali possibili prima che la Maersk mettesse in atto un piano di delocalizzazione che purtroppo nessuno ha impedito.
La preoccupazione è tanta e le risposte concrete poche e per queste ragioni auspico da un lato l’unità sindacale e dall’altro che il tavolo romano sia convocato a giorni affinché si tenti di evitare quello che potrebbe rappresentare uno scontro sociale molto pericoloso per un territorio che subisce da anni solo scippi e tagli senza alcuna seria politica di investimento.



Giuseppe Longo
consigliere provinciale PRC

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