lunedì 9 novembre 2009

NOTA DI MICHELE CONIA E DI OMAR MINNITI SULLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL PONTE

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

non si legge nulla

PRC "P.CREAZZO" - KOLLETTIVO ONDA ROSSA ha detto...

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Anonimo ha detto...

Michele va bene ma le elezioni??
Fate la lista??
Non vorrei vedere il paese in mano a certa gente

Anonimo ha detto...

spero che ci siano tutti non solo ferrero, ma anche diliberto, vendola, bersani, dipietro e tutto il popolo

Saturno ha detto...

certo è importante...non importa che in sicilia crollano le case o che in calabria le vie di comunicazione sono a 20 anni fa..l'importante è il ponte!!o ancora che in sicilia ci sono le baraccopoli DI AMIANTO costruite in seguito, niente di meno , al terremoto del 1908 dove ancora oggi vivono 3000 famiglie (10000-12000 persone)...per queste cose ancora c'è tempo..il mponte è certamente più importante..

saturno ha detto...

Dentro la baraccopoli d'amianto
a Messina: «Noi clandestini d'Italia»
Tra topi e liquami la storia di 600 persone che rischiano la vita sotto le tegole di eternit
Messina, cent'anni nelle baracche
Inchiesta baracche a Messina di Pasquale Filippone

MESSINA - Cosa c'è di nuovo da dire sulle baracche a Messina? Nulla. Forse questa novità, cioè che l'amianto cancerogeno delle tegole di eternit si sta sgretolando del tutto (ammalorato dicono i tecnici) e che quindi, attraverso l'ultima sofferenza della malattia, si risolverà il problema di questa gente prima che la politica faccia il proprio dovere. La domanda che si fanno questi messinesi è: «Chi arriva per primo? L'amianto o la politica?»

QUANTE SONO - Solo per chi non lo sapesse, ma soprattutto per chi volutamente ignora a Messina ci sono 3.336 baracche (censite da Legambiente). E ci vivono più di 3.100 famiglie (da queste parti i nuclei familiari sono superiori alla media nazionale). Costruite cent'anni fa, dopo il sisma del 1908 che rase al suolo la città dello Stretto, queste favelas si trovano nei quartieri di Giostra, Camaro e Fondo Fucile. Ma non rappresentano l'emergenza di un'ondata migratoria di rom o extracomunitari ma sono solo spettrali residenze italiane. Le baracche , che risalgono, diversamente dalle altre, alla seconda guerra mondiale (hanno solo 60 anni) si riferiscono alla favelas del III° quartiere: Fondo Fucile. Vi vivono 146 famiglie per un totale di circa 600 persone tra cui tanti, tanti, bambini.

Saturno ha detto...

E'forse poco chiaro il commento precedente..cmq le oltre 3000 baracche risalgono al terremoto ed accolgono oltre 10000 persone ,quelle del dopoguerra altre 600...
Queste cose chi le dice???

Anonimo ha detto...

Ho saputo che ieri pomeriggio si sono incontrat5i un gruppo di ragazzi e qualche persona più grande per cambiare le cose a Cinquefrondi .
Parlando con uno di loro mi ha chiesto di partecipare alla prossime riunioni perche fra di loro non era presente nessuno gruppo politico di cinquefrondi e non ne vogliono neanche uno .
E' la volta buona ?