Il consigliere Provinciale del PRC Giuseppe Longo
venerdì 30 dicembre 2011
Dimensionamento scolastico. Longo consigliere provinciale Prc: “La Regione impugni la legge, la Provincia ne rinvii l’applicazione”
Odg presentato dal  consigliere provinciale Giuseppe Longo: Al Presidente della Provincia di  Reggio Calabria -Dott. Giuseppe Raffa Al Presidente del Consiglio  Provinciale – Sig. Antonio Eroi All’Assessore alla Pubblica Istruzione –  dott. Giovanni Calabrese Prot. N.: 441713 del 28.12.2011 ORDINE DEL GIORNO Oggetto: Riorganizzazione della rete scolastica della Provincia di Reggio Calabria. Negli  ultimi incontri svolti anche in sede di terza Commissione abbiamo  riscontrato operazioni affrettate e irrazionali in materia di  dimensionamento scolastico, peraltro non condivise da tantissimi  lavoratori delle scuole coinvolte che ci portano, come Prc, a ribadire  la nostra contrarietà ad un ulteriore impoverimento della rete  scolastica del territorio reggino. Il sistema di istruzione della  Provincia di Reggio Calabria ha subito, nell’ultimo triennio devastanti  tagli che hanno fortemente ridotto l’offerta formativa, la sua  articolazione e fruibilità sul territorio. Ciò ha comportato un  ridimensionamento significativo del ruolo della scuola statale ed ha  prodotto un indebolimento progressivo del progetto didattico e  formativo, riducendone la qualità. La manovra finanziaria di luglio  (Legge 111/2011, art.19) e il recente maxi emendamento sulla stabilità  dei conti pubblici (Legge di Stabilità 2012) finalizzate a “fare cassa” a  danno della scuola statale, hanno l’esplicita finalità di ridurre la  rete scolastica nei territori, di impoverire l’offerta formativa e di  ridurre i posti di lavoro. Questo è il senso della operazione  dimensionamento della rete scolastica che il Governo Berlusconi ha  cercato di imporre. Dimensionamento vuol dire accorpare sedi scolastiche  ad altre, togliere le scuole dal territorio, creare istituti scolastici  “mostri” la cui gestibilità sarebbe di dubbia efficacia (come già si  evidenzia in diversi Istituti della nostra Provincia) e di ridurre il  servizio pubblico a favore dei cittadini. In virtù di ciò ci esprimiamo  negativamente su queste misure per le seguenti fondamentali ragioni: se  applicato, questo piano di dimensionamento produrrà uno sconvolgimento  nelle scuole in termini di nuovi tagli al personale e in termini di  ulteriore impoverimento delle strutture scolastiche statali a beneficio  di quelle private; la costituzione di Istituti Comprensivi deve nascere  su un’idea di progetto didattico che fa delle continuità tra il primo e  il secondo ciclo un punto qualificante dell’intera struttura formativa e  non per una mera ragione economica; i parametri 500/1000 alunni è, a  nostro parere, negativo perché non garantirà nessun risultato positivo  sotto l’aspetto didattico pedagogico, inoltre, non saranno più tutelate  le scuole situate nei comuni montani o in zone particolarmente disagiate  per la scarsa presenza del trasporto pubblico. si colpisce alla radice  la stessa idea di autonomia scolastica dal momento che la progettualità,  la vivibilità democratica, la partecipazione della docenza, del  personale ATA, della stessa utenza sarà resa pressoché impossibile; la  dirigenza scolastica cambia di natura: il Dirigente Scolastico sarà un  mero amministratore che conoscerà a malapena il personale, gli studenti e  le loro famiglie e non avrà più il tempo di occuparsi di pedagogia e di  didattica, né di relazioni educative. considerato che  nella provincia di Reggio Calabria è stato già attuato in passato un  piano di dimensionamento in assenza di un tempo ragionevole per  permettere una giusta razionalizzazione delle Istituzioni Scolastiche e  che tale operazione ha prodotto sperequazioni tra diversi istituti e  reazioni di non condivisione tali da compromettere l’assetto finale; tenuto conto della perdita di circa 400 posti lavoro nelle scuole a causa dalla riforma Gelmini; accertata  la grave situazione occupazionale in cui versa l’intera provincia a  seguito della crisi del Porto di Gioia Tauro, delle Ferrovie della  Calabria e delle Omeca di Reggio Calabria. valutate le  significative puntualizzazioni espresse dalla Conferenza Stato-Regioni  in cui si precisa: il parametro relativo al dimensionamento deve  intendersi come media regionale e non applicato al singolo istituto  comprensivo;le direzioni didattiche e le scuole secondarie di 1° grado  con almeno 1000 alunni (o 500 alunni) potranno mantenere la loro  autonomia;   il piano di dimensionamento potrà essere realizzato  nell’arco del triennio 2012-2015; Condividendo la  decisione della Regione Umbria di impugnare di fronte alla Corte  Costituzionale l’art. 19 della Legge 111/2011 in quanto la norma invade  spazi riservati alla potestà legislativa delle regioni e invitando la Regione Calabria a fare altrettanto; CHIEDIAMO all’Amministrazione  Provinciale, quale principale referente della “Conferenza Provinciale”,  di sospendere per un anno l’applicazione dell’art. 19 della legge 111 e  l’intera programmazione di dimensionamento della rete scolastica,  affinché tale azione sia attuata in modo disteso nei tempi, coordinato,  omogeneo e condiviso con le lavoratrici e i lavoratori di tutte le  istituzioni scolastiche, con le famiglie, con gli studenti, con l’USP,  con le parti sociali, con i cittadini, i dati di conoscenza, le proposte  e le informazioni utili a ricercare soluzioni il più possibile  adeguate, ascoltando e raccogliendo il contributo di tutti.
Il consigliere Provinciale del PRC Giuseppe Longo
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