lunedì 25 aprile 2011

AGGREDITI GIOVANI COMUNISTI DEL KOR MENTRE AFFIGGEVANO I MANIFESTI SUL 25 APRILE

Questa mattina (25 Aprile) quattro giovani comunisti (tre compagni e una compagna) del Kollettivo Onda Rossa di Cinquefrondi (RC) mentre affiggevano dei manifesti per ricordare il 25 Aprile e la Liberazione dal Nazifascismo sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente.

Il gravissimo episodio si è verificato in Piazza della Repubblica di Cinquefrondi, la Piazza principale del paese.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai quattro giovani compagni aggrediti e denunciamo pubblicamente tale grave fatto che dimostra la deriva che una cittadina come Cinquefrondi sta prendendo. Una cittadina che fino a pochi anni fa era culla di civiltà e rispetto e che oggi diventa teatro di aggressioni addirittura fisiche e nella quale qualcuno vorrebbe, addirittura, impedire la LIBERTA’ di esprimere le idee e le opinioni.

Se qualcuno pensa di intimorirci o di farci paura si sbaglia, questi episodi ,semma,i fanno crescere la nostra compattezza e la nostra convinzione che bisogna continuare a lottare ogni giorno per la costruzione di una società diversa.

SAPPIANO ESECUTORI E MANDANTI DI QUESTI GESTI VILI CHE NOI NON FAREMO ALCUN PASSO INDIETRO, CONTINUEREMO A DENUNCIARE LE STORTURE E CONTINUEREMO UNITI E FORTI NELLE NOSTRE BATTAGLIE.

Sappiano pure che questa mattina non hanno aggredito quattro giovani “deboli”, ma che hanno colpito tutte le donne e gli uomini di Rinascita per Cinquefrondi, del Kollettivo Onda Rossa e del Circolo PRC di Cinquefrondi e siamo convinti hanno anche aggredito tutte le persone civile e democratiche che si sono indignate per tale gesto INFAME.

Ringraziamo a tal proposito tutte le persone che ci hanno espresso solidarietà e vicinanza e annunciamo fin d’ora che faremo tutte le azioni necessarie per tutelare l’incolumità di tutti i compagni.

Oggi giorno di celebrazione della Resistenza, semmai ce ne fosse stato bisogno, abbiamo avuto la conferma che bisogna ancora Resistere e Lottare contro ogni forma di sopruso e contro le angherie e NOI LO FAREMO SENZA ALCUNA PAURA!!!


GUAI A CHI CI TOCCA!!!!

Rinascita Per Cinquefrondi

Circolo PRC Pasquale Creazzo Giovani Comunisti-Kollettivo Onda Rossa

8 commenti:

COORDINAMENTO NAZIONALE GIOVANI COMUNISTI PRC ha detto...

Compagni,
esprimo a nome del Coordinamento nazionale dei Giovani Comunisti tutta la solidarietà per il gravissimo episodio di violenza ed intimidazione accaduto a danno di quattro compagni di Cinquefrondi (RC), che sono stati aggrediti fisi...camente durante l'affissione di manifesti che celebravano il 25 aprile e la Liberazione dal nazifascismo.

Tuttavia, la pronta denuncia dell'accaduto e la compattezza dei nostri compagni dimostra che l'intento di tale gesto è miseramente fallito!
Ci impegnamo come organizzazione nazionale a mobilitarci al fianco dei compagni calabresi, costruendo insieme una risposta politica all'accaduto.

I GC di Cinquefrondi, con il loro impegno, hanno dimostrato ancora una volta che i Giovani Comunisti ed il PRC sono in prima linea nella lotta al fascismo di ieri e di oggi, che trova nel governo Berlusconi e nelle destre istituzionali la prorpia copertura politica, idelogica ed istituzionale.

La battaglia di questi nostri compagni è di esempio, perchè condotta in un contesto come quello dell'Italia meridionale, in cui i diritti e la memoria del nostro popolo sono quotidianamente calpestati e rimossi.

Mobilitiamoci per difendere i nostri compagni, le nostre sedi e la nostra Costituzione. Ora e sempre Resistenza!

Daniele Maffione - Responsabile naz.Gc

Rosanna Giovinazzo ha detto...

Nella convinzione che questo è sicuramente il periodo più brutto dell’Italia repubblicana per una situazione politico- governativa caratterizzata da incompetenza, prepotenza, arroganza, contraddizioni, volgarità ed ignoranza, non ci resta che rivolgere le nostre speranze ai giovani, ma anche ai meno giovani, animati da un vero ed autentico senso della politica. In realtà, proprio per il clima in cui viviamo, la Resistenza continua, deve continuare. Resistere a tutto il male, resistere ai tentativi di “rivedere” la storia mettendo in discussione principi sacrosanti di democrazia e libertà; resistere a chi vorrebbe (ed in parte ci è già riuscito) fare dell’Italia il più bieco paese populista ecc. ecc.
Dunque, solidarietà piena ed incondizionata ai giovani aggrediti e a tutti i componenti di Rinascita.

Flavio Loria ha detto...

Non potranno certamente essere gli atteggiamenti intimidatori ad intimorirci,non sarà qualche miserabile ad interrompere le attività del Kollettivo Onda Rossa. Se qualcuno pensa di trarre utilità dall'essere al fianco di certa gente sappia che sbaglia nettamente. Un grazie immenso ai giovani che anche in un giorno di festa hanno sacrificato un pò di svago per ricordare la Liberazione così come tradizione nobile della nostra cittadina. Le intimidazioni subite si ritorceranno contro chi ne risulta l'utilizzatore finale, anche se involontario. A questo punto chiederemo con forza a chi di dovere una presa di posizione "senza se e senza ma" con ogni opportuna conseguenza in modo che da questo episodio possa partire un vero percorso di liberazione da chi infanga una tradizione di laboriosità politica ed un intero paese.

Partito della Rifondazione Comunista ha detto...

Cari compagni la federazione provinciale di Vibo Valentia esprime la massima solidarietà per il gravissimo episodio. E' necessario rimanere uniti, oggi più che mai, affinchè si possa dimostrare quanto becero e vigliacco sia il modo d'intendere le cose del mondo di certe persone. Occorre costruire nel più breve tempo possibile una risposta politica allìaccaduto.

Anonimo ha detto...

Solidarietà ai compagni del Prc di Cinquefrondi
Claudio G.

PRC "P.CREAZZO" - KOLLETTIVO ONDA ROSSA ha detto...

Ringraziamo tutti per la solidarietà dimostrata.
Ringraziamo altresi Michele Carlino al quale non abbiamo potuto inserire il suo post di solidarietà,in quanto risulta uno spam.
Se puo l'amico Carlino lo rimandi!
Grazie!

Anonimo ha detto...

Per i nostri giovani compagni aggrediti: stiamo uniti, e continuiamo a lottare
aprile 26, 2011 simone.oggionni su www.reblab.it

Poche settimane fa abbiamo commentato l’ennesima oscenità consegnataci dalle cronache parlamentari: un disegno di legge, firmato da alcuni senatori del Pdl, tra cui un ex esponente dell’estrema destra armata degli anni Settanta, che prevedeva l’abolizione della XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione, quella che vieta «la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto Partito Fascista».

Tante reazioni di sdegno ma nessuna dal Presidente della Repubblica, che pure in una circostanza così grave avrebbe avuto il dovere di intervenire; e nulla dal partito di appartenenza di questi senatori, che avrebbe dovuto – per obbligo istituzionale – chiedere come minimo il ritiro del disegno di legge.

La realtà è che il Popolo della Libertà è un partito organicamente eversivo dell’ordine costituzionale. Lo è nella natura plebiscitaria del consenso che attiva e richiede, nel tratto clientelare che domina i rapporti tra eletti ed elettori a livello territoriale (al Nord come al Sud), nella cifra a-democratica, razzista e classista della politica che mette in campo a qualsiasi livello.

In questo quadro, la volontà di eliminare il divieto opposto dalla Costituzione alla rinascita del partito fascista è il segno della volontà di istituzionalizzare questa tensione eversiva.

Il problema è che il fascismo sdoganato dall’alto produce e legittima il fascismo dal basso e i peggiori rigurgiti.

Anche e – forse – ancora di più il giorno del 25 aprile.

Mettiamo in ordine i fatti. A Milano una lapide dedicata alla Resistenza è stata sfregiata da scritte ingiuriose e dalla firma di Forza nuova. A Roma numerosi quartieri sono stati tappezzati di manifesti raffiguranti giovani in camicia nera armati e firmati con tre fasci littori. A Corsico, in provincia di Milano, sono stati bruciati i drappi delle brigate partigiane affissi sul locale monumento alla Resistenza. A Venezia Forza Nuova ha sfregiato il monumento alla Partigiana a Castello coprendolo con uno striscione inneggiante al Ventennio. A San Severo, in provincia di Foggia, sono comparse locandine dal contenuto analogo. Ancora a Roma, nel quartiere Pigneto, è addirittura apparsa un’insegna in ferro battuto con incisa la lugubre frase di benvenuto del campo di sterminio di Auschwitz.

Infine a Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, quattro giovani compagni dei Giovani Comunisti sono stati aggrediti da un gruppo di squadristi mentre affiggevano manifesti di commemorazione del 25 aprile. E chissà quanti altri episodi non hanno avuto la stessa eco.

La misura è colma. Ma il punto è chiederci, al netto del giudizio sul governo e sulla sua cultura eversiva, perché tutto questo accade.

Accade perché le nostre idee fanno paura, perché la nostra storia ha ancora tanto da dire e tanto da raccontare, perché è una storia viva, è un’anticipazione del futuro che vogliamo costruire.

Ieri sono stato a San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena, ad un pranzo di compagni. Tra loro c’era una ragazza splendida di 91 anni, Italina, una partigiana che nel 1943 salì in montagna per combattere i fascisti. Mi ha trasmesso questa idea, molto semplice: chi scelse la Resistenza era armato dei valori più belli e più puri, voleva un’Italia migliore e combatté per ottenerla.

Quelli che oggi, sconfitti dalla Storia, ci insultano, infangano le nostre radici, addirittura ci aggrediscono per tapparci la bocca e impedirci di parlare sono i figli di una tragedia abortita, rigettata dal nostro popolo e la cui vergogna venne riscattata proprio dall’eroismo della lotta partigiana.

Per questo non possiamo fermarci, e anzi dobbiamo sentire su di noi ancora di più il peso gentile della responsabilità. Rimanendo uniti e continuando a lottare possiamo farcela. Italina ci vuole passare il testimone. Tendiamo le nostre braccia per raccoglierlo e non farlo cadere.

Altra Lamezia ha detto...

Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai compagni del Kollettivo Onda Rossa di Cinquefrondi aggrediti la mattina del 25 aprile durante l'affissione di alcuni manifesti sulla liberazione.
Esattamente un anno fa ci siamo trovati nella stessa situazione e purtroppo, ancora una volta, dobbiamo constatare che anche l'affissione di un semplice manifesto commemorativo di quella che dovrebbe essere una giornata di festa nazionale, può diventare un'azione pericolosa.
E' importante per questo condannare la natura di questi gesti affinché si prenda coscienza che viviamo in uno Stato dove non è possibile festeggiare in tranquillità una data importante come il 25 aprile e da ciò si deduce che, infondo, c'è ancora bisogno di lottare per liberarsi dagli atteggiamenti mafiosi e squadristi ancora molto diffusi.

Collettivo Altra Lamezia