martedì 24 novembre 2009

UN COMMENTO CHE MERITA PUO' DIVENTARE POST

Riceviamo questo commento della nostra lettrice Clea e lo trasformiano in post, perchè riteniamo sia molto intenso...

L'acqua deve assolutamente restare un bene comune e di tutti, penso questo sia indiscutibile! Di fatto, però, la cosa non avverrà e questo non perchè il governo ha già deciso, perchè a quanto pare ha già deciso su un sacco di cose, ma perchè non siamo capaci di tenerci le nostre cose, non siamo capaci di provare più sentimenti, non siamo capaci di amare la nostra terra, non siamo capaci di diro no, basta! Non siamo capaci di dire la nostra, di esporci senza paura di rimanere da soli, di combattere una battaglia del cuore, non siamo capaci di tendere una mano o di fare un sorriso! Non siamo assolutamente capaci di condividere, ne di prendere parte e sopratutto non siamo capaci di ammettere che: Non siamo capaci di fare un sacco di cose! Di contro, però, sappiamo fare tantissime altre cose e riversiamo in esse tutto il nostro orgoglio! Ci padroneggiamo benissimo utilizzando un linguaggio del rifiuto che altro non fa che che accorciare le nostre menti, sappiamo benissimo esprimere giudizi di sorta sempre e comunque senza dare agli altri neanche il tempo di respirare, sappiamo ignorare gli sforzi di chi al contrario qualcosa tenta di fare( e per il bene comune),sappiamo dimostrare assenza d'interesse per ciò che fa e dice l'altro,sappiamo ignorare le proposte di chi le fa e di utilizzarle per introdurre argomenti diversi, sappiamo dare risposte impersonali piene di formule generiche e stereotipate che non rispondono realmente a chi propone la questione,sappiamo ad arte disconfermare: trascuriamo totalmente chi è capace, non lo consideriamo per come agisce, per cosa prova, per il valore che attribuisce ai suoi sentimenti, per le motivazioni e il significato che dà alle cose, sminuiamo il senso che attribuisce alle situazioni, tanto da renderlo alieno, essere di un'altra dimensione! Questo siamo capaci di farlo! Perchè attacchiamo in questi termini le persone? Perchè non cominciamo a dare valore a quello che già abbiamo, perchè non cominciamo ad individuare le nostre risorse e renderle partecipi a quelle degli altri, perchè non siamo capaci di prendere parte ad un'idea o più semplicemente di mettere da parte quella che non ci piace?Perchè non possiamo essere quelli che siamo, ognuno con la sua individualità, senza vergogna?Non parliamo per dogmi o facendo diagnosi, interpretazioni, generalizzazioni e quant'altro contribuisce solo a scaldare gli animi e ad allontanarci gli uni dagli altri! Questa del blog è un'occasione unica per il confronto serio e grazie a chi ne ha avuto l'idea: sfruttiamolo questo spazio, anche per le barzellette se ci va, ma sfruttiamolo!

13 commenti:

Pippo Carli ha detto...

Non sasppiamo meanche leggere! Poichè pare che nessuno si sia degnato di leggere quel provvedimento, perchè "liberalizzazione del SERVIZIO pubblico di distribuzione dell'acqua" è cosa ben diversa dalla privatizzazione della RISORSA acqua...

Maria ha detto...

condivido tutto il contenuto del post, non ti conosco, ma complimenti clea.

s.g. ha detto...

caro pippo carli
Uno degli equivoci più diffusi è la millantata non coincidenza tra liberalizzazione e privatizzazione. Si tratta chiaramente di una madornale suggestione del tutto ideologica (nel senso deteriore del termine). Dal momento che la parola privatizzazione suona più proibitiva e legata a pratiche monopolistiche di privati onnipossenti, si cerca di enfatizzare il più armonico e libertario termine “liberalizzazione” senza capire che è lì che si situa il centro del problema.
Circa la differenza tra liberalizzazione e privatizzazione, è chiaro che si tratta di due concetti non sovrapponibili bilateralmente, ma è altrettanto chiaro che mentre una privatizzazione non implica automaticamente una liberalizzazione, poiché è sempre possibile strutturare monopoli privati di fatto o di diritto, al contrario, una liberalizzazione implica la privatizzazione, ovvero la fine del monopolio di offerta pubblica e la cessione alle regole del mercato. Dunque non ha alcun senso parlare di liberalizzazione in sé, coincidendo tale pratica con quella della privatizzazione.

Anonimo ha detto...

pippo perchè non la spieghi tu la differenza?

Anonimo ha detto...

il signor pippo carli ha preso alla lettera il finale del commento di clea ed ha deciso di raccontare barzellette. E' veramente bella, FA RIDERE UN CASINO.

giorgio ha detto...

scusa Clea, ma tutta questa passione politica a cosa è dovuta?

Anonimo ha detto...

Volevo rispondere al commento di Pippo Carli: La privatizzazione è quel processo economico che sposta la proprietà di un ente o di un'azienda dal controllo statale a quello privato.
Più in particolare si distingue tra "privatizzazione formale" e "privatizzazione materiale": la prima è la semplice trasformazione dello status giuridico di un ente o di una impresa di proprietà pubblica, nelle svariate forme che può assumere, in una società di diritto privato, alle regole di questo assoggettata, la seconda è il vero e proprio passaggio della titolarità della proprietà e di conseguenza del potere di controllo dalla mano pubblica a quella privata.
Un significato più ampio del termine si ritrova nel concetto di liberalizzazione, ovvero la cessazione del monopolio pubblico in alcuni settori economici e la conseguente apertura al mercato.
La liberalizzazione è un processo legislativo che consiste, generalmente, nella riduzione di restrizioni precedentemente esistenti.
Sebbene la liberalizzazione economica sia spesso associata con la privatizzazione, i due fenomeni possono restare quantomai distinti e su questo hai ragione. Ad esempio l'Unione Europea ha liberalizzato i mercati del gas naturale e dell'energia elettrica, istituendo un sistema di concorrenza. Nonostante questo alcune delle principali compagnie elettriche europee, come la EDF o la Vattenfall, sono rimaste parzialmente o totalmente di proprietà dei governi.
I servizi pubblici liberalizzati e privatizzati possono essere, però, dominati da poche grandi compagnie, particolarmente in settori che richiedono grossi investimenti e grossi costi irrecuperabili, come ad esempio nel settore del gas, dell'elettricità e della distribuzione dell'acqua (i cosiddetti monopoli naturali). In alcuni casi questi possono rimanere dei monopoli legali, almeno per una parte del mercato, ad esempio per i piccoli consumatori.
Ora,il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia sul "decreto Ronchi", già approvato dal Senato e il cui cuore è la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l'acqua.
Una decisione che ha provocato la dura reazione giustamente, secondo me. Anche se si precisa che la proprietà pubblica del bene acqua dovrà essere garantita, la questione prevede che la gestione dei servizi pubblici locali sarà conferita "in via ordinaria" attraverso gare pubbliche e la gestione in house sarà consentita soltanto in deroga e «per situazioni eccezionali». Questa formulazione, apre la strada alle privatizzazioni? Mi farebbe piacere che facessi insieme a me questa riflessione!

Anonimo ha detto...

Caro Giorgio rispondo volentieri alla tua domanda: vedi, la passione è non sentirsi mai appagati, continuare a essere curiosi, cercare sempre e non trovare mai del tutto quello che cerchi!!
La Passione è il sentire dell'animo nella sua massima estensione, il sentimento più completo e più complesso, l'energia che sviluppa in chi la prova qualità sconosciute a lui stesso. Ma non tutti la incontrano nella loro vita: ci sono persone che nemmeno immaginano che cosa sia la passione e vivranno per sempre senza saperlo... ".
Oggi si intende per passione qualcosa di irrazionale e incontrollato.
Niente di tutto questo, a mio avviso!!!
"La passione è il tendere verso un obiettivo che si desidera intensamente, che sia una persona in amore o invece una cosa non ha importanza. E’una spinta che ti da una forza enorme, inaspettata, e allora si parte, alla conquista: se c'è la passione, insomma, si investe tutto se stesso e si crede con tutta l'anima di potercela fare, di saper arrivare alla meta. Se non fosse così, chi sarebbero tutti quei folli che si imbarcherebbero in imprese assurde?
Ma resta sempre quell'ambivalenza di gioia suprema e dolore, in chi vive con passione.
Infatti è tipico avere alti e bassi: se è vera passione incombe sempre la paura della perdita: chi ama teme di perdere l'oggetto d'amore che la cosa non duri, e il tormento è in agguato!
La passione vive e si nutre di un continuo desiderio di ricerca, è in perenne movimento! Da anni mi interesso di sociale e ho approfondito con interesse i miei studi e di base la mia indole prevede una spinta passionale notevole! Io non parlerei di passione politica, perchè ritengo che non sia essa il mio obiettivo, ma parlerei di passione per la prevenzione nel sociale: ci credo e sono pronta a spendere tutte le mie risorse per raggiungere l'obiettivo e ti assicuro con molta umiltà! Io non so se tu mi conosci, ma se si, saprai che amo la pace e il silenzio e il rumore mi infastidisce! Voglio farti io una domanda ora: perchè mi hai fatto quella domanda???

Girgio ha detto...

semplice curiosità Clea

Anonimo ha detto...

Mi aspettavo qualcosa di più, è evidente che non sei un parlatore, ma va bene così! La tua curiosità è stata soddisfatta, almeno?? Al contrario a me piace molto parlare...

Michele Conia ha detto...

Io penso semplicemente che Clea abbia capito l'importanza di questo blog, che vuole essere uno strumento di dialogo, confronto e crescita comune, spero che al piu' presto altri soggetti lo facciano, visto che ci sono tantissime visite ogni giorno ma pochi commenti. Un saluto a tutti

Anonimo ha detto...

Ma come, si parla che acqua dei cittadini che non vada a finire nelle mani dei privati e scopriamo che la SORICAL che è una società ( SpA )privata gestisce il servizio della distrubuzione dell'acqua nel nostro paese?
Uhmmmm fateci capire meglio.
Non comprendiamo cosa avete voluto dire quando avete affermato che il servizio dell'acqua comunale non può andare nelle mani dei privati.
In pratica avevate intezione di dire che non avreste voluto più l'acqua della SORICAL ( società privata ) per dare un servizio ai Cinquefrondesi di acqua da acquedotti comunali Cinquefrondesi?
La confusione è tanta.

Michele Conia ha detto...

alcuna confusione caro anonimo, la vicenda sorical dimostra (se ve ne fosse bisogno) di cio' che significa acqua in mano ai privati e pensa che la sorical è una società mista, pensa cosa accadrà se e quando l'acqua sarà tutta in mano ai privati