Paolo Ferrero si scaglia contro la proposta di rigore di Napolitano: «Considero gravi e fuori luogo le parole del presidente della Repubblica che propongono politiche economiche di destra come se fossero una necessità obbligata. Continueremo nella battaglia contro la manomissione dell’articolo 18… Vogliamo impedire che il governo Monti faccia quello che non riuscì a Berlusconi.
Se il governo dovesse andare avanti anche senza il sì dei sindacati, speriamo che il Pd non tradisca completamente le ragioni della sua esistenza e voti contro questo governo e lo mandi a casa perché è del tutto evidente che in Italia non c’è nessun problema di competitività legato all’articolo18. È semplicemente un regalo alle imprese inaccettabile». E Piazza Montecitorio diventa per un giorno “piazza Articolo 18″.
Tra i primi firmatari della petizione in difesa dell’articolo 18 oltre a Diliberto e Ferrero, Fausto Bertinotti, Luigi de Magistris, Don Andrea Gallo, Franca Rame, Marco Bersani (leader del movimento dell’acqua pubblica), Margherita Hack, Gianni Minà.
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