sabato 2 luglio 2011

SCOPELLITI HA INGANNATO I LAVORATORI DELLA FERROVIA DELLA CALABRIA

In queste ore si sta consumando l’ennesima truffa ai danni dei lavoratori delle Ferrovie della Calabria. Il 10 giugno scorso si è tenuto a Gioia Tauro un incontro alla presenza del Governatore Scopelliti per il rilancio delle linee Taurensi ed in quell’occasione, dopo aver offeso i lavoratori presenti, lo stesso Presidente assicurava però tutti che nessun posto di lavoro si sarebbe perso.
In queste settimane non solo nessuna degna iniziativa è stata messa in campo dalla Regione e dalle Fdc per mantenere quegli impegni, ma oggi apprendiamo addirittura che è stata avviata la procedura per la messa in mobilità di 56 lavoratori che si avviano quindi ad essere licenziati.
Questa è la chiara dimostrazione di come nessuna volontà politica vi è per rilanciare i trasporti su rotaie e di come Scopelliti abbia ingannato i lavoratori che si trovano di fronte ad una situazione divenuta insostenibile.
Lo scenario che si prospetta è assolutamente vergognoso, anche perché, il tutto sta avvenendo senza alcuna concertazione con i sindacati, i quali, si erano inizialmente dimostrati disponibili a ragionare solo ad una ipotesi di prepensionamento di una serie di lavoratori a condizione che si investisse seriamente sul rilancio delle linee Taurensi.
Non solo nessun incentivo è stato proposto ai lavoratori vicini al pensionamento per favorire la loro uscita dal bacino e nessun progetto di ammodernamento delle linee Taurensi è stato avanzato dalla Regione Calabria, ma si avvia persino la procedura per licenziarne ben 56.
A ciò si aggiunga che la procedura per la messa in mobilità dei lavoratori avviata dalle Fdc è assolutamente illegittima, perché riguarda il trasporto pubblico che non può subire tali forme di ridimensionamento tipiche di un’azienda privata che lucra profitti a danno dei lavoratori.
Per queste ragioni saremo a fianco dei sindacati e dei lavoratori in queste settimane perché la Piana di Gioia Tauro sta vivendo la crisi più profonda degli ultimi venti anni senza che la Regione da un lato e il Governo nazionale dall’altro facciano nulla per impedirlo.
L’appuntamento romano del 5 luglio per il Porto e quello del 6 luglio a Catanzaro per le Fdc sono tappe fondamentali per la tutela dei livelli occupazionali di oltre 500 lavoratori e mentre per le multe delle quote latte della Padania Tremonti ha trovato i soldi per coprirle, per la Calabria si risponde invece che eventuali investimenti diretti esporrebbero l’Italia a rischio sanzioni da parte della Comunità Europea.
A questa logica di un’Italia divisa in due parti ci opponiamo con tutte le nostre forze e invitiamo le altre forze politiche e sindacali a mobilitarsi contro chi ritiene che la Calabria e la Piana di Gioia Tauro possano essere continuamente fatte oggetto di scippi e ridimensionamenti.


Giuseppe Longo

consigliere provinciale PRC

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