Non crediamo ad un gestore pubblico Spa perché si negherebbero i principi fondamentali su cui si regge l’attuale economia: mercato e profitto; se non si produce profitto fai, la società per azioni non ha motivo di esistere. Purtroppo oggi l’acqua è diventato il bene più appetibile sul mercato.
Chiediamo la massima partecipazione ai Referendum della prossima primavera perché siamo convinti che una vittoria dei SI possa costituire una prima e fondamentale tappa, non solo per riconsegnare il bene comune acqua alla gestione partecipativa delle comunità locali, bensì per invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste e le privatizzazioni dei beni comuni che negli ultimi trent’anni hanno prodotto solo l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori e arricchito pochi gruppi finanziari . Un esempio lampante del rischio che si corre nel lasciare la gestione di un bene comune nelle mani di una cerchi ristretta di soggetti privati viene fornito dal caso che ha investito un paese del comprensorio della Piana di Gioia Tauro, Cinquefrondi. Un intero paese che per alcuni giorni è stato privato, per via di un debito comunale verso la società mista, di un bene necessario ed essenziale, quale l’acqua. Lasciamo all’immaginario collettivo delle persone le conseguenze scaturite dalla rivalsa di una società privata nei confronti di un’amministrazione pubblica, che incurante dei bisogni e delle esigenze dei cittadini ha perpetrato un ricatto legato a questioni economiche, da cui sono scaturite portato conseguenze di tipo igienico-sanitarie, difficoltà oggettive per soggetti diversamente abili, ed impossibilità a mantenere aperti le scuole ed i pubblici uffici, negando palesemente i diritti sanciti dalla Costituzione Italiana. Mentre il presidente della regionale Calabria, l’On. Giuseppe Scopelliti siede al tavolo con la SORICAL esprimendo un giudizio favorevole sulla gestione privatista del bene, noi ci schieriamo dalla parte di cittadini, ritenendo che l’acqua debba essere considerato un bene comune dell’umanità, essenziale ed insostituibile per la vita.
Inoltre, guardiamo con estremo interesse l'Assemblea Nazionale di Atenei in Rivolta, convocata per il 25,26,27 all’Università di Fisica della Sapienza di Roma, alla quale una nostra delegazione prenderà parte attivamente, in quanto riteniamo utile e necessario il processo di unificazione e di radicalizzazione dei movimenti studenteschi e dei collettivi universitari, svolto dallo stesso Movimento. Nessuno è più disposto a pagare e subire passivamente le scelte di pochi che producono solamente politiche sempre più antisociali ed antidemocratiche. Soprattutto oggi è possibile osservare, come la voglia di piazza è in crescita in qualunque parte del mondo, insieme con la consapevolezza che per determinare il proprio presente e riscrivere un altro futuro, è necessario ribellarsi all'esistente! Per questo motivo, noi Giovani Comunisti siamo convinti che il malcontento spontaneo non basti, ma si debba contestualizzare una rivolta, per poi essere fomentata, organizzata e strutturata, al fine di giungere al più presto ad un risveglio sociale delle coscienze.
Giovani Comunisti Calabria
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