mercoledì 20 ottobre 2010

ASSESSORE SUL TETTO CONTRO I TAGLI DI BERLUSCONI

di Stefano Galieni
«Fino a quando resto sul tetto? Fino a quando non avremo risposte». Chi parla non è un "disobbediente" di qualche centro sociale o un disoccupato allo stremo, bensì un assessore regionale. Per la precisione quello al welfare della Regione Toscana. Salvatore Allocca (Prc-Federazione della sinistra) da ieri alle due del pomeriggio ha deciso di iniziare una clamorosa iniziativa di lotta per protestare contro i tagli allo stato sociale imposti dalle politiche governative. «Sui tetti ci vanno i lavoratori quando il loro posto è a rischio. Non vedo perché anche noi amministratori non possiamo fare altrettanto: esporci e rifiutarci di abbassare la testa».
Allocca è salito sul tetto dell'"Albergo popolare" a Firenze in via della Chiesa in Oltrarno, un luogo simbolo della battaglia per il diritto all'abitare. Con lui sono saliti Paolo Marini (Pdci-FdS) e Mauro Romanelli (Verdi), consiglieri regionali, nonché il segretario regionale del Prc e quello della Federazione di Firenze. Sotto, nel cortile adiacente, numerosi cittadini e compagni venuti ad esprimere il proprio appoggio a questa inusuale iniziativa di resistenza. «I cittadini e i lavoratori sono parte lesa di un progetto di "macelleria sociale" - spiega l'assessore - allo stesso modo di come lo sono Regioni ed enti locali. Dobbiamo perciò estendere la mobilitazione e aprire un confronto con la controparte».
La controparte è il governo nazionale in generale ed il ministro dell'economia Tremonti in particolare: «Dobbiamo ottenere una revisione del patto di stabilità nazionale - continua Allocca - Andiamo verso una decrescita infelice che porta ad un allargamento della forbice fra chi ha e chi non ha; va rimessa in piedi una politica di redistribuzione dei consumi interni e in queste condizioni, con i tagli che ci impongono, è impossibile farlo». Stupisce che a reagire sia la Toscana, una regione in cui di fatto le garanzie per i cittadini in difficoltà sono di gran lunga migliori rispetto ad altre realtà. Ma anche su questo Allocca è netto: «Ieri sarei dovuto andare a Barcellona, dove si tiene una riunione europea sul welfare e la nostra regione era chiamata a dare testimonianza delle buone pratiche attuate: ho dovuto mandare un nostro collaboratore con una relazione in cui diciamo con nettezza che c'è il rischio che anche in Toscana si torni indietro. I bisogni sono aumentati e le risorse per soddisfarli diminuite in nome di una politica monetarista che non ha sbocco alcuno».
Il punto di caduta individuato in Toscana è nell'approvazione del decreto legge 78 del 2010 intitolato "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica".

Un taglio netto della spesa pubblica - senza nessuna politica di sviluppo e di rilancio - non solo iniquo ma che colpisce settori vitali come il trasporto pubblico, il sostegno all'occupazione, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, fino ad abbattersi su scuola e sanità. «Non sono bastati i tagli imposti dal governo quando pubblicamente si negava la gravità della crisi e la sua stessa esistenza - riprende l'assessore - Con questo decreto si prepara un triennio di lacrime e sangue, basti pensare che nel 2011 il taglio sarà di 320 milioni di euro e di 360 nel 2012, senza contare quanto negato a Province e Comuni. Sarà difficile chiudere il bilancio di previsione del 2011 senza ricorrere all'esercizio provvisorio o senza misure dolorose per lavoratori e utenti».
Intanto si sta facendo buio, la temperatura si abbassa e l'assessore sente i morsi del freddo, ma è deciso a non mollare: «Lo hanno fatto centinaia di lavoratori e lavoratrici, possiamo e dobbiamo farlo anche noi. Però non intendo esimermi dai miei doveri istituzionali: quando ci saranno riunioni parteciperò per poi risalire sul tetto, vedremo se ci si accorgerà di noi. Non mi interessa solo di far emergere l'idea diversa del fare politica che è propria della Federazione della Sinistra, anche se questo è importante per combattere la logica che ci vuole "tutti uguali e tutti lontani dai problemi reali". Mi interessa soprattutto di dare visibilità ai problemi dei cittadini. Auspico, tenendo conto dei messaggi di solidarietà che mi sono già arrivati, anche da parte di esponenti di altre forze politiche, che in altre regioni si prendano iniziative simili. Sta a noi ora farci sentire».
Specie adesso che con le nuove regole sul patto di stabilità per l'Italia si preannunciano anni durissimi. «Se affermiamo "siamo tutti metalmeccanici" - dice il segretario del Prc Paolo Ferrero commentando l'iniziativa di Allocca - con la stessa forza dobbiamo sentirci impegnati per salvaguardare quel che resta dello stato sociale a partire dalle amministrazioni in cui siamo presenti». Con un'avvertenza: in Europa accadono cose che avranno conseguenze pesanti sulla nostra vita quotidiana, checché ne dica Tremonti: «Con il suo ottimismo ostentato sta prendendo in giro gli italiani: la revisione del patto significa 20 anni di tagli allo stato sociale - spiega Ferrero - Il trattato di Maastricht, che veniva giudicato troppo rigido e ottuso anche da Prodi, viene rivisto esattamente nella direzione opposta a quanto necessario per uscire dalla crisi. Comunque la si giri, prevede un rientro accelerato del debito, quindi un continuo taglio della spesa sociale, anno dopo anno - conclude il leader del Prc - Si tratta di una politica deflattiva che aggraverà la crisi e determinerà l'aumento della disoccupazione e l'impoverimento del paese». Per l'assessore Allocca (e per quanti vorranno imitarlo) si prevedono giorni difficili

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