"Gli effetti della crisi economica sono così drammatici da non permettere risposte parziali e circoscritte". Lo afferma in una nota il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale, Nino De Gaetano, che ha proposto al vaglio dell'aula un apposito provvedimento, rimodulando il progetto già firmato dal Prc nel 2005. "Per i calabresi disoccupati, inoccupati e precari - aggiunge - che vivono una situazione di disagio il Consiglio regionale è chiamato a varare l'unico strumento davvero adeguato ai bisogni delle fasce più deboli: il salario sociale. Interventi limitati a fasce molto ristrette di popolazione (i disoccupati tra i 40 e i 55 anni) rischiano di lasciare inevase le richieste di aiuto di ampie fette, sempre più in affanno, di società calabrese. Non così il salario sociale che Rifondazione comunista propone alla maggioranza di centrosinistra per dare un segno forte e tangibile di contrasto alla crisi. Nello specifico il provvedimento prevede un contributo monetario mensile, da determinare in base al reddito individuale, e una serie di cospicue agevolazioni in campo finanziario (mutui a tasso agevolato, prestiti, fideiussione gratuita) e culturale (prevista la riduzione del 30 per cento dei costi per la fruizione di beni e attività culturali) per i disoccupati, inoccupati, precari e universitari fuorisede con un reddito annuo inferiore ai 7.500 euro". "A differenza di quanto avvenuto nel 2005 - conclude De Gaetano - quando ci dissero che non c'erano i soldi per trasformare in realtà il salario sociale, oggi le cose sono profondamente cambiate: una iniziativa simile di sostegno al reddito, per esempio, è stata approvata qualche mese fa dalla Regione Lazio che ha investito nell'operazione 20 milioni di euro. A differenza del Lazio, però, la Calabria ha una carta in più: può contare sui fondi europei che Bruxelles ha finalmente sbloccato per interventi di sostegno sociale. Le condizioni, quindi, per arrivare al varo del salario sociale ci sono davvero tutte".
lunedì 1 giugno 2009
RIFONDAZIONE COMUNISTA INSISTE: SERVE IL SALARIO SOCIALE PER I DISOCCUPATI CALABRESI!
De Gaetano (segretario regionale PRC): "Consiglio regione vari salario sociale"
"Gli effetti della crisi economica sono così drammatici da non permettere risposte parziali e circoscritte". Lo afferma in una nota il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale, Nino De Gaetano, che ha proposto al vaglio dell'aula un apposito provvedimento, rimodulando il progetto già firmato dal Prc nel 2005. "Per i calabresi disoccupati, inoccupati e precari - aggiunge - che vivono una situazione di disagio il Consiglio regionale è chiamato a varare l'unico strumento davvero adeguato ai bisogni delle fasce più deboli: il salario sociale. Interventi limitati a fasce molto ristrette di popolazione (i disoccupati tra i 40 e i 55 anni) rischiano di lasciare inevase le richieste di aiuto di ampie fette, sempre più in affanno, di società calabrese. Non così il salario sociale che Rifondazione comunista propone alla maggioranza di centrosinistra per dare un segno forte e tangibile di contrasto alla crisi. Nello specifico il provvedimento prevede un contributo monetario mensile, da determinare in base al reddito individuale, e una serie di cospicue agevolazioni in campo finanziario (mutui a tasso agevolato, prestiti, fideiussione gratuita) e culturale (prevista la riduzione del 30 per cento dei costi per la fruizione di beni e attività culturali) per i disoccupati, inoccupati, precari e universitari fuorisede con un reddito annuo inferiore ai 7.500 euro". "A differenza di quanto avvenuto nel 2005 - conclude De Gaetano - quando ci dissero che non c'erano i soldi per trasformare in realtà il salario sociale, oggi le cose sono profondamente cambiate: una iniziativa simile di sostegno al reddito, per esempio, è stata approvata qualche mese fa dalla Regione Lazio che ha investito nell'operazione 20 milioni di euro. A differenza del Lazio, però, la Calabria ha una carta in più: può contare sui fondi europei che Bruxelles ha finalmente sbloccato per interventi di sostegno sociale. Le condizioni, quindi, per arrivare al varo del salario sociale ci sono davvero tutte".
"Gli effetti della crisi economica sono così drammatici da non permettere risposte parziali e circoscritte". Lo afferma in una nota il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale, Nino De Gaetano, che ha proposto al vaglio dell'aula un apposito provvedimento, rimodulando il progetto già firmato dal Prc nel 2005. "Per i calabresi disoccupati, inoccupati e precari - aggiunge - che vivono una situazione di disagio il Consiglio regionale è chiamato a varare l'unico strumento davvero adeguato ai bisogni delle fasce più deboli: il salario sociale. Interventi limitati a fasce molto ristrette di popolazione (i disoccupati tra i 40 e i 55 anni) rischiano di lasciare inevase le richieste di aiuto di ampie fette, sempre più in affanno, di società calabrese. Non così il salario sociale che Rifondazione comunista propone alla maggioranza di centrosinistra per dare un segno forte e tangibile di contrasto alla crisi. Nello specifico il provvedimento prevede un contributo monetario mensile, da determinare in base al reddito individuale, e una serie di cospicue agevolazioni in campo finanziario (mutui a tasso agevolato, prestiti, fideiussione gratuita) e culturale (prevista la riduzione del 30 per cento dei costi per la fruizione di beni e attività culturali) per i disoccupati, inoccupati, precari e universitari fuorisede con un reddito annuo inferiore ai 7.500 euro". "A differenza di quanto avvenuto nel 2005 - conclude De Gaetano - quando ci dissero che non c'erano i soldi per trasformare in realtà il salario sociale, oggi le cose sono profondamente cambiate: una iniziativa simile di sostegno al reddito, per esempio, è stata approvata qualche mese fa dalla Regione Lazio che ha investito nell'operazione 20 milioni di euro. A differenza del Lazio, però, la Calabria ha una carta in più: può contare sui fondi europei che Bruxelles ha finalmente sbloccato per interventi di sostegno sociale. Le condizioni, quindi, per arrivare al varo del salario sociale ci sono davvero tutte".
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5 commenti:
Spero lo si possa fare...........
Votiamo la lista comunista ma non basta questa volta dobbiamo dare tutti di più prendiamo agendine, elenchi e mail, sms etc e parliamo con più persone possibile, non fermiamoci a firmare appelli basta poco che ce vo, forza potremmo essere vicini al quorum.
IL VOTO COMUNISTA, L’UNICO VOTO UTILE A SINISTRA
Mancano pochi giorni al voto. Appuntiamoci un elenco di possibili elettori della lista comunista: amici, parenti, colleghi di lavoro, coinquilini. E poi chiamiamoli uno per uno o andiamoli a trovare. Con chi non riusciamo a parlare mandiamo un sms: vota e fai votare la FALCE E MARTELLO con scritto: RIFONDAZIONE e COMUNISTI ITALIANI. Ogni voto conquistato potrebbe essere quello decisivo per superare l’infame 4% !
Care/i Compagne/i,
un ultimo sforzo, mettiamo in atto le ultime parole pronunciate dal Compagno Enrico Berlinguer il 7 giugno 1984 a Padova. Poi si accasciò e ci lasciò 4 giorni dopo. “Proseguite il vostro lavoro, andate casa per casa, strada per strada ...". Forza Compagni rialziamo la TESTA
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