MEDIATECA COMUNALE “P. CREAZZO”
MERCOLEDI’ 18 MARZO ORE 18,00
Incontro pubblico su
ACQUA……..
COME “GOVERNARE” UN BENE COMUNE
Proiezione di una video-intervista a Padre Alex Zanotelli
Presentazione del fumetto
“LO SBRONZO DI RIACE”
tratto da un soggetto del c.s.o.a. “A. Cartella”
sceneggiato e disegnato dall’Accademia del fumetto “Reggio Comix”
pubblicato dal progetto editoriale “Autoproduzioni Apeese”
Discussione e confronto tra esperienze e problematiche diverse su un tema di grande attualità per il territorio
Interverranno:
Ornella Manferoce – Consigliere con delega all’Ambiente Cinquefrondi
Michele Conia – Assessore del Comune- Capogruppo PRC Cinquefrondi
Giuseppe Marra – Rappresentante TERRITORIOT
Carmelo Panetta – Presidente Comunità Montana VTS
Giuseppe Rugolo – Presidente Associazione “Città degli Ulivi”
Giuseppe Nicosia – Sindaco di Vittoria (RG) – Coordinamento Nazionale degli Enti locali per l’acqua pubblica
Saranno presenti i Sindaci della Piana di Gioia Tauro
La discussione sarà aperta agli interventi dei presenti.
La cittadinanza è invitata a partecipare
41 commenti:
ci saro' una iniziativa coraggiosa, complimenti.
Sono a Catanzaro ed arriverò in ritardo, ma cercherò di essere presente.
ciao
bella iniziativa.
è una cosa che bisognerebbe ripetere ovunque.
per un bene prezioso che riguarda tutti quanti, di cui spesso non si ha la concezione di quanto sia prezioso e soprattutto di quanto se ne sprechi.
soprattutto in pensiero a chi ne risente.
mentre su altri spazi virtuali c'è sempre voglia di distruggere tutti e tutto, di creare un clima di catastrofismo per cinquefrondi, qui vedo sempre tanto impegno e tanta voglia di fare, fossero tutti come voi... andate avanto cosi' la gente vi osserva e considera.
ops. Ma non avevate litigato con la maggioranza su questo tema?
sicuramwnte c'è bisogno di afffrontare questo spinoso problema..la soluzione non è sicuraemnte una privatizzaziuone della gestione dell'acqua..anzi,si devono effettuare degli interventi strutturali (acquedotti, rete, etc..)(costosi ,si ,ma essenziali) per rimodernare strutture che fanno sperperare circa il 50% più o meno della nostra acqua..l'acqua è un bene prezioso, è un bene per tutti,ma non è un bene infinito ma una risorsa che paradossalmente può diventare scarsa..
ottima iniziativa..
Mentre nel paese imperversano discussioni sull' eutanasia, grembiulino a scuola , guinzaglio al cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica
Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale).
Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita. L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.
Acqua in bocca.
se i rappresentanti nelle istituzioni di rifondazione comunista fossero tutti come minniti e conia il partito sarebbe un'altra cosa, tutti gli eletti dovrebbero prendere esempio da loro, ricordare da chi e perchè sono stati eletti. Io purtroppo non potro' essere presente all'iniziativa per questioni di distanza.
se volete sapere cosa veramente sta accadendo riguardo l'acqua andate sul sito http://www.acquabenecomune.org/
e leggete
e vero l'acqua e un bene prezioso !!!! xò qui da noi ..sfruttato malissimo. Questa iniziativa sarà molto utile e interessante io nn mancherò
Io vi sostengo qui da Roma... e come ha scritto qualcuno un paio di post più sopra, siete davvero in gamba ragazzi, tutti!!!
Manu'
privatizzate l'acqua e pubblicizzate il vino.
grande ASSESSORE!!!
guardate questo video....guardatelo tutto...
http://www.youtube.com/watch?v=t2ra5VLmMqw
condivido flavio, anche se il problema di questo paese pare che sia solo cacciare qualcuno o comunque attaccarlo, quando poi si tratta di proporre, di lavorare, di cercare di costruire, tutti preferiscono delegare. Qual'è alternativa in questo paese? Chi vuole costruirla? Con quali progetti? Di questo vorre iniziare a parlare, farlo serenamente, senza pregiudizi e senza linguaggi da ultrà calcistici, noi lo ripetiamo siamo disponibili al dialogo ed al confronto con chiunque voglia veramente fare qualcosa per questo paese, FATEVI AVANTI, PROPONETE, DITE CHI SIETE, DITE QUALE ALTERNATIVA CONCRETA C'è.
a quando la privatizzazione dell'aria che respiriamo??
per ora l'unica alternativa che si vede è quella del ritorno al passato, gli unici che hanno il coraggio (lo faranno pure domani)e la faccia tosta di uscire in piazza sono i vecchi amministratori, con tutto il rispetto e con tutti i difetti che hanno preferisco gli attuali.
vi consiglio il 15 e 15 marzo di vedere il film su Di Vittorio (RAI UNO)
Quando un servizio pubblico è gestito dallo Stato, a condizione che la città ha la facoltà di esigere che i nostri rappresentanti per la trasparenza delle loro azioni e attraverso i loro rappresentanti, di rispettare gli obiettivi per i quali la società è stata creata, è fornire un servizio pubblico a dire la parola è definita come il bene comune, la società che succede quando ad essere gestito da un privato di utilità è l'unico obiettivo oltre i clienti.
Per questo sei un cliente privato, per una società in stato sei un utente, LA LUCHA RECIEN COMIENZA COMPAÑEROS QUE NO SE PRIVATICE EL SERVICIO DE AGUA CORRIENTE.
ATTE.ANTONIO SORBARA
faccio una proposta: questa sera ci sarà il comizio di risveglio popolare, dopo commentiamolo sul blog, scriviamo le nostre impressioni. ditemi cosa ne pensate
Proposta accettata!
ok allora ci troviamo sul blog questa sera. Anche se secondo me dirà le solite cose.
CHE SENSO HA, FARETE SOLO COMMENTI DI PARTE
cosa si commenta? qualcuno farà la cronaca? oppure commentiamo i commenti? chiarite!
non vorrei apparire un professorino, ma se volete aprire la discussione sul comizio almeno fate un post grande che lo dica, cosa bisogna fare altrimenti? Andare nei commenti e trovare l'argomento. Mi pare che siete un po' troppo approsimativi nella gestione delle cose.
Per ora:tre peli ha il porco...il porco ha tre peli!
Encomiabile il lavoro dei compagni che non si arrendono alla dittatura del nano e dei suoi picciotti..dittatura i cui effetti risultano ormai evidenti in ogni settore...a Bologna si pensa di imbrigliare il diritto allo sciopero con squallidi divieti..è proprio nei momenti più bui della democrazia che bisogna resistere e combattere!
Patria o muerte!
Vabbene qualcosa la dico sul comizio, solita retorica, solito populismo basso basso, ma purtroppo verità di fondo che fanno riflettere almeno me. Sicuramente bisognerebbe rispondere con i fatti, ma forse è troppo tardi?
un comizio senza contenuti e senza proposte, di due persone isolate, una volta erano in tanti sono rimasti solo loro due, lo stesso cascarano (quello che da solo ha preso i voti di tutti gli altri candidati della lista) li ha abbandonati, quasi quasi facevano tenerezza.
galimi è l'unico politico coraggioso di cinquefrondi, l'unico che puo' fare il sindaco, voi avete fallito
galimi è l'unico politico coraggioso di cinquefrondi, l'unico che puo' fare il sindaco, voi avete fallito
ma non scherzare.
per errore è stato cancellato il commento sul comizio di f.b. ci scusiamo
preghiamo di rimandarlo
per errore è stato cancellato il commento sul comizio di f.b. ci scusiamo
preghiamo di rimandarlo
fare politica non vuol dire mettersi in piazza e criticare le scelte degli altri. La piazza deve rappresentare il punto centrale del confronto, della discussione costruttiva, se si vuole rianimare il paese a partire dalla politica. Purtroppo Cinquefrondi sta attraversando una delle fasi più brutte della sua storia. E' evidente, sotto gli occhi di tutti. Nessun partito politico sarebbe, in questo momento storico, capace di cambiare la cultura che regna anche fra gli stessi cittadini. Tutti, o quasi, subito pronti a criticare, solo partendo da pregiudizi e simpatie di natura politica o partitica. Le proposte non vengono nè dalla classe dirigente (in parte è vero) nè dall'opposizione, fino a prova contraria. Ma fino a prova contraria vuol dire che qulacuno cominci a parlare di episodi e di fatti concreti e non solo attenersi a qualche notizia a tutti nota o speculare sui fatti di cronaca, che prima dei politici di turno scnvolgono i cittadini onesti. Cittadini per i quali nessuno, sottolineo nessuno, fa nulla a parte esordire con frasi di circostanza e iniziative che servono solo al proprio tornaconto personale. La solitudine non è del sindaco, dei suoi assessori, dell'opposizione, ma è dei cittadini, che ancora non si rendono conto che le belle parole non bastano, che le promesse non possono essere realizzate, per forza di cose da nessuno, e che è proprio da ognuno di noi che deve partire il cambiamento. Esempio? chi denuncia i fatti criminali? nessuno. Eppure tutti sentono e vedono. Tutti sono spesso e volentieri spettatori e testimoni. Ma si tratta di notizie da raccontare al bar davanti ad una tazza di caffè, null'altro. Con chi ce la prendiamo dunque?? Cambiamento di cultura vuol dire proprio questo. Una generale inversione di tentenza. Tendere una mano piuttosto che puntare il dito sempre e contro chiunque. Mettiamoci una mano sul cuore quando andiamo a votare le stesse persone che poi siamo costretti a criticare.Quindi bene al confronto ma senza la polemica che rischia di essere solo sterile.
a.
bellissimo il film su Di Vittorio, domani sera la seconda e ultima puntata, guardatela. Sul comizio di Galimi francamente dopo le grandi emozioni che il film mi ha suscitato non ho voglia di parlare. Probabilmente diro' la mia domani.
condivido tutto quanto è stato scritto da a., ed aggiungo che serve una presa di coscienza di tutto il popolo, basta con le solite accuse contrapposte, le solite facce. Non cambierà niente se non cambia mentalità e cultura, aspetteremo con grande attesa ed entusiasmo la prossima amministrazione per riprendere poi a lamentarci. E' vero è arrivato il momento di tendere tutti una mano e non solo puntare il dito.
Grazie.
non ho seguito il comizio di Galimi, ma dire che lui sia l'unico uomo politico coraggioso di Cinquefrondi é proprio osare ..Il coraggio non sta nelle parole, che per quanto possono essere forti,sono destinate al dimenticatoio..Il coraggio sta nelle azioni, nei fatti..L'essere persuasi dalle parole non mi appartiene.. Non è la mia una difesa dell'attuale maggioranza..Ma certamente guardo QUALCHE suo componente con molto rispetto..Galimi è certamente un grande oratore..Cinquefrondi ha bisogno però di facce nuove, giovani..che operino guardando al futuro e non voltandosi sempre verso il passato..I personalismi ed i rancori sono solo deleteri..E' necessaria una svolta..Un nuovo percorso politico che apra nuove strade verso nuovi orizzonti.
tutto è fermento, come al solito quando si avvicinano le elezioni, tornano i comizi e tuttu hanno le soluzioni, ma scusate i due signori che hanno parlato ieri sera non sono stati per lunghi dieci anni sindaco e vicesindaco di questo paese, tutte le cose che hanno detto ieri sera perchè non le hanno realizzate quando hanno avuto il tempo ed il potere. Sarei curioso anche di sentire gli attuali amministratori, che dovrebbere farsi vedere e discutere con la gente, invece sembrano scomparsi
IL PD HA FATTO CADERE PRODI...LO DICE LUI SU L'UNITA' LEGGETE:
Figurarsi se ha rinnovato la tessera del Pd ora perché si è dimesso Walter Veltroni, però...
Romano Prodi sorride sornione a Fabio Fazio, che gli fa notare la curiosa coincidenza tra l’elezione di Dario Franceschini a segretario e, pochi giorni dopo, la sua decisione: «Semplicemente, ancora non era arrivata la tessera stampata. Appena mi hanno telefonato per dirmi che era pronta ho risposto: vengo a prenderla». Sorride sornione e si sorprende della sorpresa per il suo gesto: «Forse qualcuno pensava che non volessi rinnovare l’iscrizione, forse qualcuno pensava che serbassi rancore». Niente di tutto questo, figurarsi.
Però quando smette di sorridere e si fa serio, le parole che pronuncia nel corso della puntata di “Che tempo che fa” sono tutt’altro che tenere nei confronti dell’ex segretario del Pd. Perché se Prodi si è dimesso da presidente del partito, se ha preso le distanze dal soggetto politico che ha contribuito a far nascere è perché non ne condivideva più le scelte di fondo. Lo dice con estrema tranquillità, senza troppi giri di parole: «La linea politica che è stata adottata non era la mia, mi sono fatto da parte». La decisione di Veltroni di non lavorare in campagna elettorale a una politica delle alleanze? «Ho sempre sostenuto che non si doveva andare da soli. Che questo partito doveva essere invece il nucleo fondante della coalizione. Portare nella cultura di governo anche le ali estreme, questa è la democrazia».
Fino a una frase che sa tanto di un atto d’accusa nei confronti di Veltroni, quando rispondendo alla domanda di Fazio su cosa abbia pensato nel momento in cui sentì l’allora leader del Pd pronunciare la fatidica frase “correremo da soli”, Prodi dice in un soffio: «Non ebbi bisogno di pensare niente. Si affacciò Mastella nel mio ufficio e mi disse: ragazzi miei, se volete far fuori me, sono io che faccio fuori voi». Pausa: «Mastella per la verità usò una frase un po’ più colorita», e giù una risata. Ma l’accusa è seria e non c’è bisogno di leggere chissà quanto tra le righe per interpretare il suo pensiero perché con questa battuta Prodi addossa a Veltroni la responsabilità di aver fatto cadere il suo governo. O quantomeno di aver innescato la mina Mastella, con conseguente crisi di governo. Che non era scritto da nessuna parte dovesse arrivare a fine corsa così prematuramente. «Dopo una Finanziaria durissima poteva andare avanti». Così non è stato. «Capita». Sorriso, a labbra strette.
Sassolini che volano via dalla scarpa pesanti come macigni. Ma Prodi, pur dicendo che non ha intenzione di tornare ad assumere la carica di presidente del Pd né di accettare l’offerta che gli è stata fatta di candidarsi come capolista alle europee, torna davanti alle telecamere per far sapere che i mesi passati sono una parentesi che può considerarsi chiusa, che il partito che ha contribuito a fondare è un punto di riferimento importante e che, se richiesto, è pronto a dare il suo contributo per il successo dell’impresa, «esercitando liberamente lo spirito critico»: «Il Pd ha dentro di sé l’idea dell’Ulivo. Deve andare avanti. Bisogna scommetterci. Senza l’unità dei riformismi l’Italia non si salva. È l’ultima speranza che abbiamo».
Ancora poche parole per mettere in chiaro concetti su cui tanto si è dibattuto nei mesi passati, a cominciare dal fatto che il Pd non è una creatura nata dal nulla e che invece è diretta discendente del progetto su cui tanto ha lavorato Prodi. «Io sono entrato in politica in età abbastanza avanzata con un’idea ben precisa: mettere insieme i diversi riformismi, divisi da secoli tra Guelfi e Ghibellini. E se vogliamo un paese che marci dobbiamo metterli insieme e cambiare le cose. Evidentemente il Pd ha il suo fondamento in questa idea e deve andare avanti».
Fedele al ruolo che si è appena ritagliato, Prodi esercita liberamente «lo spirito critico» nei confronti del partito, dice che «parte di quello che si doveva fare è stato fatto, parte invece non è riuscito». E soprattutto dice che ora bisogna lavorare sulla «forma democratica interna», perché per questo come per tutti gli altri partiti «deve finire il gioco delle tessere». Lo sguardo è una panoramica: «Di partiti democratici non se ne vedono mica tanti. Io faccio critiche in casa mia perché è doveroso, ma se guardo da altre parti la forma partitica italiana è stata ridotta in uno stato miserabile». E ancora una volta, con poche parole, liquida un’altra discussione durata mesi, quella sulla funzione dei partiti, su quanto debbano essere leggeri o pesanti, sull’importanza o meno del tesseramento. Perché «senza partiti», dice Prodi, «non si fa politica»
Sempre le stesse cose.........mai proposte........la solita arroganza............
Posta un commento