lunedì 9 marzo 2009

DONNE CHE SI VOLTANO di Valentina Loiero


Riportiamo un intervento ad un incontro - dibattito organizzato da una "rete“ di donne del nord e del sud per una “politica differente” che ci ha mandato l'amica Valentina Loiero, scrittrice e giornalista del TG5. La ringraziamo vivamente per la collaborazione che ci ha voluto offrire.


Donne che si voltano

Mi permetto di aggiungere una parola a questo incontro di donne del nord e donne del sud “per una politica differente” su “Vita, Società, Economia, Politica e Potere”. La parola è “Amore”, nel senso più ampio del termine: come sguardo verso l’altro, capacità di com-prendere.

Un’avventura meravigliosa e devastante insieme, l’incontro con l’altro. Necessaria però ad una qualunque azione politica voglia proporsi come moderna, tanto più se al femminile. D’altra parte lo abbiamo visto, lo stiamo vedendo anzi direi: senza la disponibilità all’ascolto, che è solo il primo passo verso la comprensione, la politica resta al palo. Non va avanti, non sta al ritmo dei tempi, rimane incartata su stessa, impantanata.

Non è a questo che voglio pensare quando penso al femminile. Le donne non lo meritano. Proprio perché è loro la capacità di immedesimarsi, ascoltare, tenere a bada l’istinto più animalesco e profondo che c’è in ognuno di noi. Per questo credo fermamente che abbiano già tradito se stesse tutte coloro che fanno politica attiva (tante anche nella mia regione, la Calabria) senza essersi mai realmente voltate verso gli altri o le altre. Lo scrittore Andrea Camilleri ha parlato di “uomini che non si voltano”, siamo ancora in tempo ad evitare di diventare donne che non si voltano? Sta a noi. A tutte noi. Nessuna si senta esclusa, né assolta sol perché “di sinistra”.

E allora chi sono questi altri/altre verso i quali voltarsi? Non abbiamo bisogno di fare molta strada per trovarli, perché il mondo oggi è a casa nostra. Basterebbe parlare di più con la signora, quasi certamente straniera, che lavora nelle nostre case come colf o badante. Sapere di più su come sia arrivata in Italia, cosa abbia lasciato a casa. Se sia stata costretta ad andare via, come quei 20 milioni di persone nel mondo che sono i rifugiati e le rifugiate politiche. Persone che se potessero scegliere se ne starebbero tranquillamente a casa propria ma che non hanno questo privilegio. O se invece è partita “solo” perché, come abbiamo fatto noi italiani, voleva legittimamente migliorare le proprie condizioni economiche di vita. Basterebbe chiederle ad esempio come si usi far festa dalle sue parti o cosa le manchi di più: il succo di mango o il cous cous del venerdì. L’hammam tutto femminile in cui ci si lava tra amiche, bambine comprese, o la festa per la fine del Ramadan? Domande di ogni tipo insomma.

Quanto sarebbe utile poi, e lo dico soprattutto alle calabresi visto che la nostra regione ospita il più grande centro d’accoglienza d’Europa (il Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto) fare due chiacchiere con le donne ospiti della struttura. Anche solo per sapere, ad esempio, del doppio pedaggio che come donne sono costrette a pagare quando arrivano via mare imbarcandosi dalla Libia: non ci sono cifre ufficiali ma abbiamo buoni motivi per ritenere che almeno una su due abbia subito violenza prima di prendere il mare.

Perché tutto questo? Perché –mi si potrebbe chiedere- tutto questo comprendere e ascoltare “gli altri” quando abbiamo già tanti problemi a casa nostra?

Per tre ragioni almeno. Primo: non ho mai pensato alla mia casa, la mia terra, il mio Paese come solo mio. Quindi quando dico casa nostra, dico casa di tutti. Non l’ho comprata l’Italia, non è mia proprietà. I problemi di casa nostra dunque, sono i problemi non dei soli italiani di nascita, ma di chiunque abiti in quella casa.

C’è poi una ragione che va al di là di ogni considerazione di natura etica e sfocia sul piano pragmatico (altro terreno tipicamente femminile, il pragmatismo): sono convinta che la liberazione femminile sarà tale solo quando riguarderà il più alto numero di donne possibile. Fino a quando le donne del nord, dei paesi del nord del mondo intendo, non includeranno in questo processo anche il resto dell’universo femminile che rappresenta poi ¾ del pianeta, allora la battaglia può considerarsi perduta. In altre parole l’emancipazione, per usare un termine anche troppo datato forse, è tale solo se per tutte.

In quest’ottica allora, non c’è posto per snobismi di sorta. L’Italia, poi, con una così bassa rappresentanza femminile in Parlamento e al governo (non solo quest’ultimo governo, intendo) non se li può davvero permettere.

E’ vero che la rappresentanza femminile non sempre è sinonimo di democrazia, spesso è il frutto di accordi col potere dittatoriale di un Paese. Una passata di vernice “rosa” per nascondere una facciata poco presentabile. Non mi lascerei dunque impressionare da quanto recentemente accaduto in Rwanda alle ultime elezioni politiche del 16 settembre: 48 donne elette, contro le 47 della Svezia.

Ma pur con il dovuto disincanto fa un certo effetto sapere ad esempio che in Sudan le donne elette in Parlamento siano 35, 34 in Marocco, 30 in Algeria e Siria.

Ben vengano quindi le Rania di Giordania che usano “you tube” con la dimestichezza delle 15enni, ma per abbattere i pregiudizi sul mondo arabo e sulle donne arabe. “Nel mondo arabo si pratica violenza sulle donne, vero?” è una delle domande più ricorrenti sul suo blog. “Vero” risponde Rania senza incertezze. “Ma possiamo forse affermare che questa sia un’esclusiva del mondo arabo?” chiede a sua volta. No di certo: nel mondo una donna su tre muore per mano di un uomo e questa è una vergogna che nessun Paese è riuscito ad eliminare.

Infine c’è un’altra ragione che ci impedisce di ignorare coloro che erroneamente continuiamo a chiamare “gli altri”. La semplice constatazione, cioè, che “gli altri siamo noi”. Non è più solo uno slogan o il ritornello sanremese di 20anni fa. I cosiddetti G2, gli immigrati di seconda generazione sono sempre più numerosi: hanno studiato nelle nostre scuole, hanno visto i nostri film. Hanno le nostre stesse passioni politiche. Lo spiega bene la scrittrice Igiaba Scego, nata in Italia da genitori somali, una delle più promettenti voci della nostra letteratura. Si chiama “Pecore Nere” (ed. Laterza -“contromano” 2006- euro 9.50) la raccolta di racconti con la quale ha iniziato a farsi conoscere e nella quale è contenuta una delle pagine che più mi piace ricordare. Igiaba elenca dettagliatamente in quali momenti si sente somala e in quali italiana. E fra questi ultimi ne cita due altamente poetici e realistici insieme: “Mi sento italiana quando –confessa- mi commuovo per partigiani, troppo spesso dimenticati; canticchio “un anno d’amore” di Mina sotto la doccia”. Possiamo continuare a definire straniera chi parla così?

25 commenti:

Anonimo ha detto...

bello, molto intenso, ho molto apprezzato il finale. In un momento di razzismo e xenofobismo dilagante sono parole che fanno molto riflettere

Anonimo ha detto...

Ecco il link dove è possibile scaricare il volantino a supporto della petizione contro il trasferimento dei Bronzi. Nel volantino si annunciano le tre giornate di mobilitazione che avranno luogo questo week-end:
http://www.combattivamente.org/comitato-unitario-pro-bronzi/

La riunione organizzativa del Comitato, come annunciato la settimana scorsa, si terrà domani (martedì 10 marzo). Questa sarà ospitata presso il Random Musiclub, sito a Reggio Calabria in via Possidonea - scalinata Camagna, a partire dalle ore 20.30

Anonimo ha detto...

intanto ringrazio Valentina, che ha voluto contrbuire a fare crescere questo spazio virtuale, la dimostrazione di una rete di contatti che il kollettivo di Cinquefrondi allarga di giorno in giorno, questa è la nostra politica, caro fagiolo, sia per me che per flavio che per tutti noi, alcuna differenza, che hai voluto cercare, creare o inventare, basta rileggere gli interventi di entrambi per capirlo. Comunque grazie per la presenza costante sul nostro blog....spesso (devo darne atto) sei la scintilla di importanti dibattiti...

Michele Giacomo ha detto...

mi associo al compagno Michele,ben vengano tante scintille,come Valentina,per accendere un falò di pace solidarietà.Ciao

Anonimo ha detto...

Ferrero:

Colleferro, contrari ai termovalorizzatori che sono cancorvalorizzatori e vera causa questione smaltimento rifiuti


lunedì 09 marzo 2009

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se


La notizia delle
illegalità
commesse negli inceneritori di Colleferro rafforza ulteriormente la nostra posizione di ferma contrarietà
a questi
pericolosi impianti che solo in Italia vengono definiti Termovalorizzatori.
Questi manufatti che comunque
producono
morte e devastazione ambientale, e gli affari che speculatori e multinazionali vi realizzano, insieme al
business della
gestione delle discariche, sono la causa vera del problema dello smaltimento dei rifiuti nel nostro
Paese.
Solo i forti
contributi pubblici, lautamente erogati in questi anni e sottratti alle vere fonti rinnovabili,
garantiscono la
costruzione di macchine industriali che, senza mettere in discussione i nostri stili di vita ed avendo
un bilancio
energetico negativo, impediscono la riduzione dei rifiuti, limitano la raccolta differenziata e il
riciclaggio come il
riuso della materia di cui essi sono composti. I cittadini, i comitati e le associazioni
ambientaliste che si battono
per la tutela dei loro territori da simili impianti inquinanti e dannosi, veri e propri
cancrovalorizzatori, sappino di
poter contare sul sostegno di tutto il Prc-Se.

Ufficio stampa Prc-Se

Anonimo ha detto...

magistrale! nulla da aggiungere!

Anonimo ha detto...

bravi ragazzi!!!

Anonimo ha detto...

ok. Ora ho capito sia conia che loria vogliono (o dicono di volere) l'incontro con il pd. Bene. Quando i due partiti si incontrano, di cosa parlano? se non c'è la stessa visione che succede? Nel senso parlate di futuro o anche di presente? parlate con lentini o con roselli? queste sono le cose che vorremmo capire, il politichese non piace piu'. Il segretario del pd invece perchè non ha ancora spiegato come gestirà tropeano. Vi Ringrazio per le attenzioni comunque che mi state dedicando. In fondo penso che vi sto pure aiutando.

Anonimo ha detto...

Durante la riunione organizzativa di ieri, il Comitato Bronzi di Riace, ha deciso di organizzare per il prossimo weekend una serie di banchetti nelle vie principali e nei luoghi più trafficati di Reggio Calabria. Nel corso di questi, saranno raccolte le firme in calce ad una petizione, indirizzata al Sindaco Giuseppe Scopelliti, contro il trasferimento dei Bronzi al G8.
I due guerrieri devono restare nel Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria! Essi sono patrimonio dell'umanità, non un capriccio per il salotto sardo di 8 potenti!

Anonimo ha detto...

"il direttivo del PD è fatto da giovani che hannp oassione e voglia di fare per cinquefrondi", questo è quanto afferma il segretario dello stesso partito, ma scusate se questi giovani sono completamente sconosciuti, mai visti che si interessino del paese, mai in una iniziativa, addirittura mai visti nel paese, questa passione da dove nasce, o meglio per chi e perchè nasce?

Anonimo ha detto...

provo a a rispondere ad un po' di cose, intanto ringrazio Vittoria per gli spunti, sulla questione immigrati non posso che concordare, sulla questione fotovoltaico hai ragione, questo è solo un passo, inoltre anche io mi sono posto le tue stesse domande e le ho girate al rappresentante dell'Ener (il giorno della presentazione del bando) il quale mi ha detto che si possono trovare anche soluzioni per i casi che tu indicavi, ti invito a chiamare il numero di cellulare che è stato inserito nel post ed avrai ulteriori delucidazioni.
Su fagiolo che dire, noi quando incontreremo il pd parleremo di tutto presente, futuro e se vuoi anche passato, ma ti aggiungo che vogliamo incontrare tutte le realtà politiche, partitiche e non che vorranno confrontarsi con noi, lo faremo tranquillamente ed apertamente come è nostro costume. Grazie a tutti

Anonimo ha detto...

Nell'ultimo sondaggio di Euromedia Research il Partito democratico raccoglie il 22% delle intenzioni di voto alle prossime europee. A dieci mesi dalla formazione del governo, il Partito della Libertà è al 42%: dal 37,4%, la crescita è stata del 4,6%, pari a mezzo punto al mese. Il divario tra Pdl e Pd, che era di 4,2 punti, è salito in dieci mesi a 20 punti. Questo significa che il Pd non ha solo perduto voti a favore dell’Idv e della ex Sinistra-l’Arcobaleno, ma che alcuni suoi elettori sono passati ai partiti di centrodestra. Lo spostamento a sinistra del nuovo segretario del Pd , Franceschini , ha avuto due effetti: un leggero recupero nei confronti dell’Idv, cui viene attribuito il 7,5% delle intenzioni di voto (il partito di Antonio Di Pietro aveva raggiunto e superato l’8% in precedenti sondaggi) e una crescita dell’ex Sinistra Arcobaleno, che con l’8,7% dimostra chiaramente di avere beneficiato di voti in uscita dal Pd. In particolare, Rifondazione Comunista sarebbe al 4,5% e gli altri, insieme (compreso il PDCI) , sarebbero al 4,2% con la possibilità, quindi, di superare lo sbarramento del 4% e rilanciare da sinistra l’opposizione al Pd. La Lega, stimata al 10%, registra nell’arco di dieci mesi una progressione di 1,7 punti. Stabile l’Mpa all’1,1%. L’Udc, infine, viene accreditata del 5,9% delle intenzioni di voto, appena lo 0,3% in più del 5,6% ottenuto alle elezioni di aprile 2008. Dunque il fronte del centrodestra consolida le proprie posizioni.

Anonimo ha detto...

USCITE DA QUESTA MAGGIORANZA. SALVATEVI ALMENO VOI.

Anonimo ha detto...

Compagni/e, amici/e
il 12 marzo è l'anniversario della morte di Rocco Gatto. Lo hanno ammazzato a Gioiosa Ionica nel '77 perchè non ha pagato il pizzo, perchè era calabrese, perchè era onesto.Ricordiamolo

Anonimo ha detto...

elezioni anticipate a cinquefrondi questa è la soluzione caro segretario del prc, abbi il coraggio di chiedere questo.

Anonimo ha detto...

Non ho moderato per errore un commento in cui si parlava della situazione dei migranti di rosarno.Mi scuso con l'autore e lo prego di rimandare il proprio commento.

Anonimo ha detto...

Care compagne e cari compagni ho letto su Liberazione un articolo di minniti che comunicava che il Consiglio Comunale di Caulonia ha approvato all'unanimità una modifica dello statuto per riconoscere il diritto di voto alle elezioni amministrative per gli immigrati.
Siccome io ho vissuto per 35 anni in Germania e potevo votare per il consiglio comunale visto che ero residente da piu' di 5 anni per me quella di Cauonia è una decisione storica e penso che se vogliamo aiutare gli immigrati ad integrarsi sono queste le cose che bisogna fare. Io chiedo alla amministrazione di Cinquefrondi di prendere esempio da Caulonia, chiedo al compagno michele conia e alla compagna ornella manferoce di impegnarsi subito e fare anche a Cinquefrondi quello che è stato fatto a Caulonia. Io che sono stato un immigrato in Germania dico che gli immigrati oggi in Italia devono avere almeno gli stessi diritti che avevo io lì.
Grazie

Anonimo ha detto...

Caro antonio, come al solito i tuoi interventi sono pieni di passione ed esperienza, voglio subito rassicurati ero già in contatto con i compagni di caulonia vhe hanno ottenuto questo risultato straordinario che sta facendo discutere l'italia, infatti sull'articolo della riviera che parla di questo problema vengo citato come assessore che sta studiando la situazione, ora aspettiamo un po' vediamo giuridicamente cosa accade a caulonia e poi eventualmente presentiamo lo stesso ordine del giorno a cinquefrondi....grazie antonio....

Anonimo ha detto...

Una proposta che sta facendo discutere come ogni proposta che ha in sè l'idea dell'alternativa:penso che poggi su queste basi l'idea della costruzione della società del domani.Naturalmente la condivido e la sosterremo in ogni dove secondo i tempi ed i modi dovuti per renderla concreta.

RICARDO EL BOSTERO ha detto...

Caro Antonio,come detto Michele, i tuoi discorsi sono pieni di retorica, ma credo che manca di contenuto ideologico delle tue parole sono chiare, not're un contatto, buon lavoro con le uova, come la cavalleria Francisco Sorbara

Anonimo ha detto...

loria perchè non hai risposto alla domanda di anonimo del 11 marzo ore 18.51? Forse non era ALTERNATIVA come domanda?

Anonimo ha detto...

D ACCORDO CON QUELLO CHE DICE IL COMPAGNO SORBARA MA PRIMA CERCHIAMO DI RISOLVERE QUALCHE PROBLEMI LOCALI NOSTRI. VI FACCIO PRESENTE CHE IL 27 3 09 ALLA MEDIATECA ALLE 18.00 CI SARA UNA RIUNIONE PER ORGANIZZARE LA MANIFESTAZIONE DEL DEL 4 APRILE A ROMA VI FARO AVERE IL PROGRAMMA DEI LAVORI SANDROFIOM

PRC "P.CREAZZO" - KOLLETTIVO ONDA ROSSA ha detto...

sandro mandaci tutte le notizie appena le avrai, provvederemo a metterle sul blog

Anonimo ha detto...

scrivevo: "loria perchè non hai risposto alla domanda di anonimo del 11 marzo ore 18.51? Forse non era ALTERNATIVA come domanda?" oggi devo aggiungere e continui a farlo e non hai risposto nemmeno ad anonimo del 13 marzo 10.33.

Anonimo ha detto...

Provo a soddisfare la curiosità dell'insistente anonimo che mi chiede una risposta su un commento che,forse,sbaglia ad identificare(anonimo del 11 marzo ore 18.51 commemorava la memoria di Rocco Gatto,vittima della barbarie mafiosa).Provo a rispondere,quindi,anche al commento successivo che mi spronava a chiedere elezioni anticipate a Cinquefrondi.Premessa:faccio ammenda sulla mia mancata tempestività nel rispondere(non è facile essere impegnato su tanti fronti).Introduzione:i due temi(uccisione di Rocco Gatto-elezioni anticipate a Cinquefrondi)stridono profondamente,ma danno il senso della situazione e questione meridionale.Lo danno quando si insinua nella voglia del riscatto sociale(la vera guerra che proviamo a combattere e possibilmente a vincere)la gestione di un'amministrare(una battaglia importante ma non per questo decisiva se non legata alla logica di quella guerra).Capitolo I.La nostra posizione sull'amministrazione è stata più volte chiarita e la riassumo così:siamo tra i più fedeli sostenitori di questa esperienza proprio perchè ne siamo i più attenti critici all'interno.Non siamo fuggiti,cosa che riesce semplice a tanti,rispetto a responsabilità che sicuramente non ci appartenevano.Riteniamo doveroso assumere questo atteggiamento per una chiarezza di fondo e per un rapporto con i nostri elettori su quello che è stata la nostra campagna elettorale(alternativa per Cinquefrondi era non solo il nome della lista..).Capitolo II.Certamente non si sono raggiunti alcuni obiettivi che per noi erano qualificanti,sicuramente dobbiamo migliorare a partire dalla prossima tornata elettorale per l'amministrazione:tenteremo di fare tesoro di questa esperienza.Conclusioni.Chiedere oggi elezioni anticipate(si vota tra un anno!)rappresenterebbe solo una mera tattica politica che non è congeniale a quello che è il nostro modus operandi.Spero di essere stato allo stesso tempo stringato ed esauriente...